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TESTI CRITICI

Silenzi di forme

Oltre lo specchio

Vasco Ascolini

Fotografo

Non di sole forme, ma di sentimenti e d’amore per “… un paesaggio – come immagina Lewis Carrol – molto simile al nostro, ma al di là di esso deve essere tutto molto differente.” In che senso al di là? Dopo un sentiero lungo mille miglia? Oltre la barriera delle querce che precludono il passaggio e la visione, di quello che resta, allo sguardo? No trattandosi di Alice l’altrove è oltre lo specchio. E oltre lo specchio si va solo con il viatico dell’immaginario.

Le fotografie di Luca Gilli non ingannino il frui­tore di questo libro, la loro bellezza non è solo quella dell’apparenza, della grande raffinatezza formale, della tecnica ineccepibile, ma altresì quella di un sentimento antico che un tempo legava l’uomo alla natura dove il bosco e l’acqua erano spazi nei quali avveniva il dramma, dove incontravi draghi e folletti, dove la fiaba nasceva per farsi racconto in notti d’amicizia, nell’acco­gliente tepore di stalle amiche. Luoghi dove la fantasia era regina e dove l’immaginario era orecchio teso a percepire rumori e canti, incontri di fate e scontri di streghe. Tutto questo si cela dietro fotografie dove ogni segno è “il paesaggio oltre lo specchio”. Lo specchio di Carroll.

Luca Gilli è persona schietta, di poche parole ma di grandi riflessioni e di fertile immaginario. I suoi studi lo hanno avvicinato alla natura, nel territorio della fotografia, già in tempi più lonta­ni, con approccio di scienziato. Oggi, libero da ogni legame col reale, lascia spazio alla crea­tività ed alla fantasia, proponendoci fotografie per un viaggio oltre le apparenze. Fotografie sofferte con camminate lunghe e attente ad ogni cambio di luce, al variare del punto di vista, ai diversi messaggi che il bosco e l’acqua inviano all’attento fotografo. Il bosco ha, per chi lo ama, un suo codice di comunicazione, visivo e sono­ro insieme. Parla della sua vita, diversa in ogni attimo della giornata, porta i sussurri (quel che resta delle favole che gli gnomi si raccontano, quel che resta delle strofe incantate di streghe e folletti) e svela ogni segreto. Ecco, le fotogra­fie di Luca Gilli ci rivelano segreti di una natura per fortuna ancora viva, dove ognuno di noi, con sentimenti diversi, può ritrovare la propria fanciullezza, con i suoi stupori, le sue paure, le sue attese. E se proprio il viaggiatore ha fortuna, dietro ad alberi come animali, tra presenze inde­cifrabili in forma di draghi, vicino ad acque come specchi, se la sorte lo aiuta, può incontrare Alice che ascolta le strane (?) storie del Cappellaio paz­zo nel giorno del suo non compleanno.


Chi ha scritto ha molto amato e riletto “Alice nel mondo dello specchio” di Lewis Carrol – Super­bur Classici

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